DALLA PRIGIONIA NELLO SPIELBER AL RITORNO ALLA VITA
CRISTINA CONTILLI
€ 5,00
56 P
GIOVANE HOLDEN EDIZIONI
CONTENUTO:
Edizione delle lettere inedite, per un progetto di dottorato, scritte da Silvio Pellico tra il 1830 e il 1853. L'autrice si è inoltre occupata delle poesie autobiografiche del Pellico, sia edite sia inedite. Lavorando su queste due fonti ha avuto la possibilità di conoscere amicizie, amori, progetti letterari e ideali politici di uno scrittore che ha vissuto in modo lucido e consapevole le lotte risorgimentali. Cristina Contilli ha scelto quindi di scrivere la sua biografia, trasformando lettere, poesie, testimonianze degli amici, in un dialogo tra lo scrittore e le persone che hanno attraversato la sua vita. La sua biografia, intitolata Le passioni di Silvio Pellico: amicizia, amore e scrittura nella vita di un poeta dell'Ottocento, pubblicata dalle Edizioni Carta e Penna di Torino, è arrivata in due anni alla terza edizione. Il buon riscontro ottenuto ha stimolato l'autrice a proseguire nel lavoro di ricerca e ad approfondire anche la vita degli altri ex detenuti dello Spielberg. Da queste ricerche è nata questa ricostruzione, in cui le vicende di Silvio Pellico si intrecciano a quelle degli amici che hanno vissuto le sue stesse sofferenze e che, come lui, dopo la liberazione, hanno lottato per "tornare alla vita."
RECENSIONE:
Devo confidare come la sola immagine di copertina abbia riportato alla luce gli anni delle superiori in cui si studiava il risorgimento italiano, in quanto la più spesso riportata nei vecchi e tanto amati/odiati manuali di storia! Tra tutti i protagonisti l’unico conosciuto, ahimé, anche se superficialmente, è Silvio Pellico per aver sentito più volte nominare dal mio ex prof di storia il suo libro: “Le mie prigioni: memorie di Silvio Pellico”.
In quest’opera la penna abile dell’autrice, Cristina Contilli, ci mostra attraverso dialoghi e citazioni all’incipit di ogni capitolo, aspetti di vita dei personaggi più importanti che hanno fatto il nostro ottocento italiano, e così conosciamo bene: Alexandre Andriane, Federico Confalonieri, Piero Maroncelli e lo stesso Silvio Pellico, tra ideali, sogni e amori diventiamo da semplici spettatori protagonisti delle loro avventure, quasi come compagni di viaggio! E fra tutti colpisce la figura di Silvio Pellico: uomo debole, malato sin da bambino di asma, affronta, ma soprattutto, sopravvive ai vari maltrattamenti che lui insieme ad altri reclusi nello Spielbeg sono costretti a subire passivamente, nonostante molti lo dessero per spacciato, ma anche persona umile e passionale, e l’unico, “mi pare”, da aver compreso realmente l’importanza che quei avvenimenti avrebbero dato all’immagine dell’Italia ma soprattutto alla sua storia!
(a cura di Antonella Sanna)
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