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NECROPHYLIA
FRANCESCO SCARDONE
€ 12,00
172 P, BROSSURA
MJM EDITORE
V.M. 18 ANNI
CONTENUTO:
Un viaggio nella mente malata di un uomo qualunque. Potrebbe essere il tuo compagno di banco, un tuo collega, un vicino, comunque uno nascosto dietro la maschera della normalità. Potrebbe essere il riflesso che ti osserva dallo specchio quando ti fai la barba. A cavallo tra la più nera follia e la più irrequieta lucidità. Un'immagine quotidiana vissuta tra vita e morte. Si ha sempre l'impressione di non vivere ma di sudare l'esistenza. Un romanzo che mostra le due facce della stessa medaglia.
RECENSIONE:
Il protagonista di questo romanzo accompagna il lettore nel suo mondo, senza maschere, libero di esprimersi. Ed è così che si scopre come una persona qualsiasi può nascondere una vita al limite della pazzia. Egli lavora come assistente in un obitorio e scopre la sua attrazione morbosa e peccaminosa per i freddi e inermi defunti. Non fa distinzione tra uomo o donna. Si procura piacere attraverso quei corpi. Una mente perversa e malata, la sua, che non lascia spazio all’immaginazione.
Nella sua quotidianità familiare, nelle pareti domestiche, anche la nonna ottantenne Ester ha pensieri indecenti. Dopo aver trascorso la vita con dedizione accanto ad un uomo impotente, si lascia andare alla libidine. Quando il nipote scopre questo lato occulto della nonna, dapprima si ribella, per poi ritornare sui suoi passi e procurarle un giovane stallone di colore, Azuz. Lo fa per ricompensarla di una vita di privazioni e perché si sente in colpa dopo averle distrutto l’oggetto del suo macabro piacere, unico ricordo materiale del corpo del marito.
Uno spiraglio, nel quale si intravvede un barlume di normalità, si incontra quando il protagonista si accorge di provare un forte sentimento per la sua collega Luisella. Ma anche questo non sarà un rapporto di coppia qualunque, entrambi infatti capiranno di avere in comune l’attrazione incontrollabile e immorale verso i defunti.
Un romanzo questo, del napoletano Francesco Scardone, che sconvolge ed evidenzia la follia che si annida in persone all’apparenza normali. Un linguaggio audace e trasgressivo, ma consono alla storia che si va a narrare, che scende nell’intimo di menti depravate che non conoscono limiti e confini. Senza dubbio una narrazione originale.
(a cura di Irene Pecikar)
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